Guerra dei droni fuori controllo: 5.000 attacchi russi al mese, Kiev sotto assedio

Scritto il 27/07/2025
da Davide Bartoccini

L'entità degli attacchi con droni tra Russi e Ucraina è aumenta in vista di possibili colloqui per il cessate il fuoco. Prosegue così un nuovo tipo di guerra moderna tra misure e contromisure sempre in evoluzione

Nell'immenso campo di battaglia dove si stanno misurando Ucraina e Russia, la guerra di droni non accenna a fermarsi, aumentando d'intensità proprio quando si prospettano colloqui per ottenere un cessate il fuoco.

Gli attacchi sferrati dai russi, sempre più massicci e frequenti, sembrano aver "progressivamente sopraffatto le difese aeree" dell'Ucraina, impiegando la tattica degli sciami di droni suicidi accompagnati dai "droni-civetta" o "esca", che devono attirare il fuoco dei sistemi di difesa per consentire alle vere munizioni circuitanti di colpire i loro obiettivi. Nel mirino dei russi attualmente sono i territori di Kharkiv, Ivano-Frankivsk, Sumy, Khmelnytskyi, Kirovohrad, Mykolaiv, Poltava e Kherson.

Il triplo dei droni russi sta penetrando le difese ucraine

Secondo fonti del Financial Times negli ultimi quattro mesi almeno il "15% dei droni russi", il più delle volte droni kamikaze di fabbricazione del tipo Shahed-136 o i loro derivati russi, denominati Geran e Garpya, hanno penetrato con successo le difese ucraine, colpendo i loro obiettivi anche grazie all'impiego dei droni-civetta, che sembrano essere "realizzati completamente con componenti d’origine cinese" e servono a ingannare i sistemi antiaerei. Secondo i dati raccolti dagli analisti militari, si tratterebbe del triplo di droni a segno rispetto a quelli registrati tra i mesi di gennaio e marzo, e "del più alto dall'inizio della guerra nel febbraio 2022".

L'aumento della produzione da parte delle fabbriche russe che stanno fabbricando le nuove versioni del drone kamikaze progettato dagli iraniani, sta mettendo Mosca nella posizione di poter sopraffare le difese aeree avversarie, lanciando sciami di centinaia di droni che vanno a "saturare" i sistemi della difesa aerea. Che diventa estremamente vulnerabili ai droni, ma anche, e sopratutto, ai missili da crociera Iskander e ai missili balistici aviolanciati Kinzhal che vengono lanciati, sebbene in numero estremamente ridotto, insieme agli sciami.

Kiev tra difesa e contromisure

Secondo le fonti di Kiev la "colpa" non va attribuita direttamente alle difese aeree dell'Ucraina, che oppongono agli Shahed non solo i sistemi di guerra elettronica per disturbare i segnali della loro guida Gps, e schierano nei limiti imposti dalle sue possibilità, una rete di batterie missilistiche, mitragliatrici e cannoni antiaerei, incluso l'Oerlikon Skynex della Rheinmetall e jet da combattimento che si immolano proprio come "cacciatori di droni". Semplicemente l'aumento di bersagli colpiti con successo dai russi è direttamente proporzionale al numero di droni che sono in grado i lanciare in una sola notte. Anche 500 unità. Secondo fonti dell'Aeronautica di Kiev, solo nel mese di luglio la Russia ha lanciato 4.929 droni e 148 missili contro l'Ucraina. Una media di circa "234 droni e sette missili al giorno".

Allo stesso tempo i successi ottenuti dagli ucraini, che hanno fatto largo impiego di droni navali e aerei per colpire obiettivi in prima linea, nella Penisola di Crimea e nella profondità del territorio russo - Mosca compresa - dimostrano come questo nuova arma si stia rendendo parte essenziale del conflitto. Fonti russe hanno segnalato un'elevazione nel numero di droni lanciati giornalmente dagli ucraini contro aeroporti e altri obiettivi militari.

Proprio nelle scorse settimane il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato una nuova collaborazione con l'azienda che ha sede negli Stati Uniti per "coprodurre centinaia di migliaia di droni", compresi i droni intercettori che starebbero ottenendo "buoni risultati" contro gli Shahed, e che sicuramente possono offrire una disponibilità sensibilmente maggiore, e costo unitario nettamente inferiore, rispetto ai missili Patriot che la Casa Bianca sembra essere di nuovo pronta a fornire a Kiev, ma che non possono certo essere impiegati contro gli sciami di droni a basso costo che gli strateghi del Cremlino hanno imparato a usare con una certa efficacia; affinando non solo i sistemi di per se, che sono stati migliorati dai progettisti russi, ma affinando anche la "tattica".

Secondo gli esperti militari, infatti, i russi hanno imparato che "invece di schierare 500 droni in tutto il paese come facevano in passato", devono "prendere di mira una o due città alla volta", impiegando la tattica della saturazione dei sistemi difesa attraverso gli sciami, e pianificando attacchi basati su droni esca, munizioni circuitanti, e armi di precisione di un livello di sofisticatezza superiore. Secondo A. Turner, ex maresciallo dell'aria della Royal Air Force, "l'evoluzione delle difese contro droni e missili dell'Ucraina è tipica della costante competizione tra le nuove innovazioni nella guerra aerea". Definendo quello che si sta combattendo in Ucraina come "un duello persistente e un'evoluzione tra misure, contromisure e contro contromisure".

Così, mentre tutti auspicavano una ripresa dei colloqui per il cessate il fuoco tra Mosca e Kiev; il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov aveva dichiarato proprio la settimana scorsa che "il presidente Putin ha ripetutamente espresso il suo desiderio di trasferire la soluzione ucraina su una via pacifica il prima possibile", facendo eco all'appello del presidente Zelensky, che ha dichiarato "Il ritmo dei negoziati deve essere accelerato", ha affermato il presidente. "Bisogna fare tutto il possibile per raggiungere un cessate il fuoco"; la portata e l'intensità degli attacchi condotti con queste moderne arma del terrore si intensifica, lasciando sempre meno outs nel mazzo di carte della diplomazia che ancora non ha trovato un piano di mediazione adeguato agli obiettivi a cui le due potenze non vogliono assolutamente rinunciare.