Sopravviverà circa il 9% del Meazza. Il "volume del calcestruzzo da rimuovere ammonta a 91.382 metri cubi, il 91% del totale". É la realtà con cui dovranno fare i conti i comitati che si oppongono alla vendita dell'impianto storico e delle aree a Milan e Inter se il Consiglio comunale approverà l'operazione del nuovo stadio e della cittadella sportiva e commerciale intorno. I numeri dettagliati sono contenuti nella delibera approvata due giorni fa dalla giunta comunale - da oggi inizia l'iter in Commissione, obiettivo portare il dossier in aula il 25 settembre -, nellaProposta di acquisto depositata dalle società l'11 marzo 2025 e resa pubblica solo ieri, insieme ad altri documenti che fin qui erano stati tenuti riservati, c'è anche un nuovo rendering della porzione che sarà conservata e "rifunzionalizzata". Il piano comporta la demolizione di "oltre il 90% dell'attuale struttura", in particolare saranno interamente abbattuti il primo anello (circa 13.714 mc), il terzo anello (10.312 mc) e le torri contraddistinte dai numeri 1, 4, 8, 11 (circa 15.495 mc), oltre alle torri 2, 3, 5, 6, 7, 9, 10 (per altri 10.565 mc). La demolizione del secondo anello è pari all'80% del volume (32.989 mc) con mantenimento del 20% (8.247 mc). I volumi mantenuti quindi "sono pari a circa 9.072 mc". Nel documento si legge tra l'altro che dalle indagini effettuate da Politecnico e squadre, "fatta eccezione per alcuni campioni del primo anello", 20 su 26 superano i limiti e quindi "prudenzialmente, nella stima economica si è assunto che il 100% dei volumi da demolire debba essere trattato come contaminato".
Ci sono anche parti con amianto che andranno trattate in maniera speciale. Il conto dello "smaltimento" del Meazza è pari a 23,1 milioni.
Nei documenti le società garantiscono in primis ai tifosi che "con il nuovo stadio Milan e Inter potranno affrontare il futuro con rinnovata ambizione, tornando a essere protagoniste sulla scena calcistica europea". E buona parte del business deriverà proprio da quel "comparto plurivalente" che sarà creato (anche) nelle parti conservate del Meazza, circa il 25-30% delle rampe del secondo anello e di parte della tribuna nell'angolo sud-est con relativa struttura "giraffa" ed "elefante". Sarà aperto 7 giorni su 7 e attirerà "circa 5 milioni di visitatori all'anno", rientra nello sviluppo di 83mila mq in cui saranno inseriti uffici direzionali dei club, hotel, spazi commerciali, centro medico sportivo, museo di Milan e Inter.
Nello studio prodotto da Teha Group allegato alla proposta delle società c'è già una stima di 450mila ingressi annui nel museo (costo del biglietto 38 euro) e una spesa media di 70 euro per consumatore nei negozi delle squadre. Tutta l'area, stadio e cittadella, attirerà 11,6 milioni di visitatori all'anno. E il nuovo stadio ospiterà "oltre 60 eventi annui tra calcio, concerti, convention e tornei internazionali". Si prevedono 20 concerti all'anno, 12 con big internazionali e 8 nazionali, per un totale di 1,2 milioni di spettatori all'anno (in media 60.800 a data).
Comunque vada a finire il match in Consiglio, le partite e i concerti al Meazza proseguiranno fino al 2031. Il primo calcio d'inizio nel nuovo impianto è previsto per la stagione 2031/2032. E la prossima estate, è notizia di ieri, per la prima volta nella storia San Siro aprirà le porte al metal con il concerto degli Iron Maiden il 17 giugno. C'è ancora tempo per altre "prime".
Il progetto complessivo, "nuovo stadio" e "comparto plurivalente", nascerà in tre fasi. La prima fase, costruzione dello stadio e del tunnel Patroclo, partirà nel 2027 e dovrebbe concludersi entro la fine del 2030. Dal 2031 (seconda fase) partirà la parziale demolizione del Meazza e saranno aperti nuovo stadio e tunnel. Terza fase, tra 2032 e 2035, la realizzazione della "cittadella" ludico-sportiva con hotel, museo, negozi e parco.