Una delle grandi doti di Greta Thunberg è quella di sapersi reinventare. La fama raggiunta con la battaglia per il clima, poi – complici le crisi internazionali – la sterzata verso la Palestina, con la campagna pro-Gaza dai toni piuttosto forti contro Israele. Ma non è finita qui. L’attivista svedese ha deciso di interessarsi anche all’immigrazione e l’obiettivo è proprio il governo guidato da Giorgia Meloni.
In un video pubblicato sui social, Greta si è scagliata contro i centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) voluti dall’esecutivo italiano nell’ambito del protocollo Italia-Albania. “Sono a Gjadër, in Albania, dove si sta verificando una delle più gravi violazioni di diritti umani in Europa” l’esordio dell’ormai ex paladina degli ambientalisti: "Il governo albanese ha ‘concesso’ all'Italia un'area dove vengono trattenute centinaia di persone senza permesso di soggiorno, bloccandole in condizioni estremamente disumane, dove sono costretti a sprecare giorni interi ad aspettare".
Secondo quanto emerso, Greta è in viaggio nei Balcani nell’ambito del tour in solidarietà con i palestinesi. Ma ha deciso di cogliere l’occasione per parlare anche di immigrazione. Dopo aver partecipato alla protesta organizzata a Tirana contro la guerra a Gaza, la svedese ha affermato che molti degli ospiti dei Cpr sono trattenuti "senza nemmeno sapere in quale Paese si trovano, con numerosi casi di tentativi di suicidio e autolesionismo".
La Thunberg e gli altri attivisti hanno poi denunciato come "tutto quello che avviene nei centri di detenzione avviene con livelli assurdi di segretezza e mancanza di trasparenza".
Greta non ha lesinato sparate di una certa fattura. La giovane ha infatti dichiarato che, se da un lato dobbiamo ovviamente biasimare e protestare contro le violazioni di diritti umani dei nostri Paesi in altre parti del mondo, dall’altro lato è importante "anche ritenere i nostri governi responsabili delle atrocità commesse dentro il proprio territorio e della continua e mortale ascesa del fascismo". Per oggi, forse, è tutto.