"Molti hanno legami coi terroristi. Trattati come loro oppure espulsi"

Scritto il 19/09/2025
da Francesco Giubilei

La viceministra degli Esteri israeliana Sharren Haskel attacca: "È triste che stiano dalla parte di Hamas"

Sharren Haskel è una delle politiche israeliane più promettenti, viceministro degli Affari Esteri, è una liberale classica sostenitrice del libero mercato e delle libertà civili. Dopo aver appoggiato nel 2019 Gideon Sa'ar alle primarie per la leadership del Likud, nel 2020 ha aderito al nuovo partito di Sa'ar New Hope.

Cosa ha spinto Israele ad attaccare Gaza City?

"Nelle ultime due settimane abbiamo inviato numerosi avvisi e chiesto ai civili di evacuare la città e, quando si è creato il momento giusto, i militari hanno deciso di attaccare".

In questi giorni sta navigando verso Gaza la Global Sumud Flotilla, le persone a bordo delle navi verranno trattate come terroristi come ha detto un ministro o saranno espulse come le precedenti missioni?

"Non è ancora stata presa la decisione se trattarli come terroristi o espellerli ma è importante ricordare che molte delle persone a bordo delle imbarcazioni della Flotilla hanno legami con gruppi terroristici. Sanno di venire in una zona di guerra, è una loro responsabilità ed è molto triste che in questo momento ci sia chi sceglie di stare dalla parte di Hamas senza capire che, se arrivassero nelle loro mani, sarebbero per primi i pro Pal ad essere rapiti da Hamas".

Come risponde a chi sostiene Israele stia commettendo un genocidio a Gaza?

"Molte persone non capiscono il significato della parola e non sanno cosa significhi lottare per la libertà. Il 7 ottobre Hamas ha compiuto nei nostri confronti un genocidio registrandolo e mandandolo in diretta in tutto il mondo. Israele oggi combatte per i valori dell'Occidente ed è molto triste che ci sia una generazione di persone che in Europa non lo comprende".

Tra le principali critiche di Israele c'è la relatrice speciale Onu per la Palestina Francesca Albanese.

"Francesca Albanese non è una lavoratrice dell'Onu ma una politica che fa attivismo per organizzazioni che difendono Hamas o l'Iran usando l'Onu per spingere la loro agenda contro Israele e gli ebrei. L'Onu, nata per essere neutrale, non lo è più, non c'è niente di neutrale nelle loro azioni".

In Italia si discute se sia giusto il riconoscimento dello stato di Palestina mentre la Francia ha annunciato che lo riconoscerà, perché secondo lei è sbagliata questa scelta?

"Ciò che ha fatto Macron è una vergogna che si porterà dietro per sempre, la sua decisione ha contribuito a eliminare il cessate il fuoco e, se perderanno la vita alcuni ostaggi, sarà anche una sua responsabilità".

Un altro tema è l'introduzione di sanzioni a Israele per la guerra a Gaza, cosa ne pensa?

"Mi limito solo a dire che molte nazioni europee che hanno annunciato di voler mettere sanzioni hanno avuto molto più da Israele rispetto a quanto hanno dato in termini di agricoltura, industria, accademia".

Quanto è stata importante la visita del Segretario di Stato americano Marco Rubio in questi giorni?

"Il messaggio che la visita di Rubio ha dato è molto chiaro: Israele e gli Stati Uniti sono alleati forti e continueranno ad esserlo. Ringraziamo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il suo supporto. Insieme a Rubio sono venuti in Israele oltre 250 legislatori ed è un messaggio di forza di cui siamo grati. Israele è un simbolo di stabilità, democrazia e rispetto del free speech. Se si guarda alla società israeliana, gli israeliani diversi tra loro anche in termini di religione possono vivere e stare insieme, questa era la visione di Abramo".