Un taglio da un quarto di punto, la metà di quanto avrebbe voluto il presidente americano Donald Trump. Si tratta della prima sforbiciata al costo del denaro nel corso del 2025 da parte del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ora ha portato i tassi d'interesse nella forchetta 4-4,25% come ampiamente previsto dal mercato. Il Federal Open Market Committe (il Fomc), l'organismo che prende le decisioni di politica monetaria, con 11 voti a favore e un solo contrario da parte di Stephen Miran che è stato da poco nominato da Trump e avrebbe voluto un ribasso dei tassi di mezzo punto.
La decisione, tuttavia, sembra essera la prima di un nuovo ciclo di tagli: in particolare, la Fed prevede di tagliare i tassi di interesse altre due volte per un totale di 50 punti base quest'anno a ottobre e dicembre. L'istituto centrale ha rialzato le sue previsioni di crescita per gli Stati Uniti al +1,6% e, per il 2025, è stimata all'1,8 per cento. Mentre per l'inflazione core, vale a dire quella che esclude energia e prodotti alimentari, è prevista al 3,1% quest'anno per scendere al 2,6% nel corso del 2026. Un livello oltre il target del 2%, ma i tassi scenderanno in virtù di un indebolimento del mercato del lavoro e del duplice mandato della Fed che punta non solo alla stabilità dei prezzi ma anche alla piena occupazione. Il mercato del lavoro negli Usa nel suo complesso, «sia dal lato dell'offerta che della domanda» ha mostrato un «rallentamento insolito», ha affermato Powell nella conferenza stampa spiegando i motivi a supporto della decisione di politica monetaria. «L'aumento dei posti di lavoro dipendenti ha subito un rallentamento significativo, attestandosi a un ritmo di appena 29.000 unità al mese negli ultimi tre mesi. Gran parte di questo rallentamento riflette probabilmente un calo della crescita della forza lavoro, dovuto alla minore immigrazione e alla minore partecipazione al mercato del lavoro». Al contempo, tuttavia, «la domanda di lavoro si è attenuata e il recente ritmo di creazione di posti di lavoro sembra essere inferiore al tasso di pareggio necessario a mantenere costante il tasso di disoccupazione».
Quanto agli screzi con il presidente Trump, che lo ha accusato di aver ritardato troppo i tagli ai tassi e intende licenziare la governatrice Lisa Cook per lo scandalo del mutuo, Powell si è limitato a dare «il benvenuto a un nuovo membro del comitato», per l'appunto il trumpiano Miran che avrebbe voluto una sforbiciata da mezzo punto, ribadendo che tutti i governatori sono «impegnati a mantenere la nostra indipendenza e, a parte questo, non ho davvero nulla da aggiungere».