"Due operai erano in nero": omicidio colposo per quattro

Scritto il 27/07/2025
da Stefano Vladovich

Primi indagati per la morte dei tre carpentieri. Peso oltre il limite sul montacarichi, nessuno legato ai cavi di sicurezza

Tragedia sul lavoro al Vomero-Arenella. Quattro persone indagate per omicidio colposo plurimo: l'amministratore del condominio di via Domenico Fontana, nel rione Alto di Napoli, il coordinatore della sicurezza, il titolare della ditta incaricata della ristrutturazione e quello della società che ha noleggiato il montacarichi rovesciato. Peso ben oltre il limite, due dei tre operai morti "assunti" al nero, assenza di caschi, imbracature e cavi di sicurezza. Su questo e altro ancora punta l'inchiesta aperta dalla Procura di Napoli per l'ennesimo, drammatico, incidente sul lavoro costato la vita a Ciro Pierro, 62 anni di Calvizzano, Luigi Romano, 67 anni di Arzano e Vincenzo Del Grosso, 56 anni di Napoli. Uno in età di pensione, due senza contratto e assicurazione su infortuni e morte, tutti senza protezioni.

In particolare gli inquirenti hanno appurato che il montacarichi era stato noleggiato "a freddo", ovvero l'affitto era relativo al solo macchinario e all'attrezzatura di sostegno. La ditta proprietaria del mezzo, dunque, non doveva fornire personale tanto meno occuparsi del montaggio, a carico dell'impresa assegnataria dell'appalto per il rifacimento della copertura dello stabile. "Il titolare della ditta - spiega il legale della società noleggiatrice, l'avvocato Giovanni Fusco - è rimasto molto colpito dalla tragedia ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento". Tra le cause del dramma il montaggio dell'impianto, responsabile del cedimento degli assi verticali che sorreggono il cestello, ancorati al muro, che si sono deformati appoggiandosi a un balcone del sesto piano, e gli interventi di fissaggio. Sotto accusa, insomma, la colonna del montacarichi che non ha retto alla sollecitazione rovinando poi su una ringhiera. Completamente destabilizzata, la piattaforma si inclina facendo scivolare per 20 metri rotoli di bitume e operai. Una cosa è chiara fin dal primo sopralluogo degli agenti di polizia: se i tre fossero stati legati a cavi di sicurezza sarebbero rimasti appesi nel vuoto, almeno fino all'arrivo dei soccorsi. Appesi, forse feriti, ma vivi.

Altra certezza che scagionerebbe da ogni responsabilità la proprietà del montacarichi: non sarebbero state rispettate le indicazioni del costruttore dal momento che la portata massima, 400 chili, è stata superata dal peso dei tre operai più quello dei due rotoli di catramina. Almeno 500 chili in totale. Sulle vittime i magistrati titolari delle indagini, il procuratore aggiunto Antonio Ricci della VI sezione Incolumità pubblica e infortuni sul lavoro e il sostituto procuratore Stella Castaldo, hanno disposto gli esami autoptici che verranno eseguiti nei prossimi giorni. Quattro morti sul lavoro in poche ore: oltre ai tre operai a Napoli, un 69enne a Bagnolo Mella, nel bresciano, schiacciato da un "muletto". "Un trend preoccupante - dichiara il senatore di Avs Tino Magni -. Servono norme più stringenti, più formazione, più controlli e ispettori, cancellare il massimo ribasso e appalti a cascata". Massimiliano Manfredi del Pd rilancia: "Va istituito il reato di omicidio sul lavoro".