Nel terzo giorno di combattimenti tra Thailandia e Cambogia, il conflitto si è esteso. Nuovi scontri si sono registrati nella provincia thailandese di Trat, molto più a Sud rispetto alla zona dove sono iniziate le ostilità giovedì.
Sabato mattina, le autorità di Bangkok hanno denunciato un attacco cambogiano nell'area di Ban Chamrak e anche il posizionamento del sistema missilistico Phl-03, capace di colpire obiettivi fino a 130 chilometri dalla posizione di lancio. Le forze navali, attive nella zona, affermano di aver respinto le truppe nemiche in circa mezz'ora. Phnom Penh nega tutto e ribalta le accuse: sarebbe stata la Thailandia a colpire senza motivo la provincia cambogiana di Pursat. Il bilancio reso pubblico, dopo tre giorni di scontri, è di almeno 33 morti e 150mila sfollati, ma i numeri potrebbero essere molto più alti.
Mentre sul terreno si combatte, lungo il confine riemergono rituali e credenze antiche. In Cambogia, un video diventato virale su Tik Tok, mostra diversi soldati inginocchiati davanti a un gruppo di monaci buddisti che distribuiscono Pha Yant - dei tessuti con simboli considerati sacri e formule magiche - da indossare prima della battaglia. Un gesto che richiama pratiche diffuse tra i combattenti Khmer nel passato.
Anche in Thailandia la dimensione magico-religiosa resta profondamente radicata. La principessa Sirindhorn ha fatto consegnare amuleti benedetti a ogni soldato schierato lungo la frontiera, accompagnando il gesto con un messaggio di protezione e vicinanza.
Nella provincia thailandese di Buriram, colpita da almeno 20 ordigni in questi giorni, gli abitanti del distretto di Ban Kruad hanno posizionato enormi Palad Khik - amuleti fallici - sopra i rifugi, ognuno rigorosamente rivolto verso la Cambogia. Oggetti solitamente usati per attirare fortuna o protezione personale, sono diventati scudi simbolici contro la guerra e la "magia nera cambogiana", come l'hanno definita alcuni residenti.
In Thailandia, i Palad Khik sono spesso portati dagli uomini alla cintura per attrarre donne o proteggersi da armi e pericoli. Le donne li tengono nelle borse per prevenire rapine o violenze, mentre i negozianti li posizionano vicino alla cassa per attirare clienti.
Anche i Sak Yant, i tatuaggi sacri fatti sin dall'antichità da monaci o maestri spirituali chiamati Ajarn, vengono usati dai soldati in prima linea. Questi tatuaggi sono un misto di simboli religiosi, disegni geometrici e animali, che richiamano buddismo, animismo e induismo. Tutti sono accompagnati da un Katha, una formula magica che, si crede, garantisca una forte protezione contro armi, sfortuna e spiriti maligni.
Intanto, dopo un'altra giornata di intensi scontri, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto ieri su Truth, il suo social network, di aver contattato i leader di entrambi i Paesi. Secondo quanto riferito, avrebbero espresso la volontà di porre fine alle ostilità. "Ho appena parlato con il primo ministro della Cambogia in merito alla fine della guerra con la Thailandia", si legge in un primo post. Poco dopo ha aggiunto: "Ho parlato anche con il premier ad interim thailandese. È stata un'ottima conversazione. La Thailandia, come la Cambogia, vuole un cessate il fuoco immediato. Entrambe hanno concordato di incontrarsi immediatamente".