Chivu versione Special: "Non sono scemo...". E così l'Inter si gode i gol di super Thuram

Scritto il 19/09/2025
da Gianni Visnadi

Il tecnico alla Mou, va per la sua strada e per non contraddire il mercato se la ride. L'attaccante in nerazzurro è diventato bomber

Le mani di Sommer e la testa di Thuram. Più l'arguzia di Chivu, che riecheggia il suo Mourinho: «L'ha già detto qualcuno prima di me, non sono uno scemo». Cambia il sostantivo, non la sostanza. La rivoluzione può attendere, l'Inter ibrida annunciata a luglio anche. Avanti col 3-5-2, giusto un po' più classico, coi difensori bloccati sperando di prendere qualche rischio in meno. Anche con l'Ajax però l'Inter ha rischiato di andare in svantaggio, salvata dalle mani di Sommer, prima che la testa di Thuram mettesse ordine nelle gerarchie in campo. Buona la prima, adesso si tratta di rialzarsi anche in campionato: Sassuolo e Cagliari prima della replica in Champions, a San Siro contro lo Slavia Praga. Di veramente rischioso non c'è nulla, ma lo scivolone con l'Udinese induce ancora alla cautela, troppo recente.

Ti ha soddisfatto il mercato? Gli ha chiesto Goran Pandev, uno altro di Quelli lì, quelli del Triplete. La risposta di Chivu è stata una risata, ci manca che sconfessi in tv chi gli ha dato l'occasione della vita. Ma un mese dietro a Lookman non si cancella, così come il corteggiamento a Koné, che già sembrava sbarcato ad Appiano. Così il centrocampo finora è rimasto lo stesso di prima. Nemmeno Sucic ha avuto molto spazio, e pure aveva fatto molto bene col Torino. Luis Enrique s'è visto in America che è molto diverso da Dumfries (lo aiuterebbe giocare con un terzino alle spalle), Diouf non si sa ancora nemmeno che faccia abbia. Frattesi continua a essere una riserva, nonostante Barella sia lontano (da tempo) dagli standard che l'hanno lanciato. «Non voglio fare danni, la squadra era già forte, non devo toglierle certezze: solo correggere qualcosa»: il sano realismo di Chivu per affrontare un momento che resta delicato.

Sta meglio Lautaro, che oggi dovrebbe allenarsi con la squadra, ma il debutto di Pio Esposito ha confermato che l'Inter in attacco ha un titolare in più. Già pronto. E poi soprattutto ha Thuram, che in questo avvio di stagione ha aggredito a testate le sue statistiche: 5 gol in 4 partite (1 in più di quelli segnati nelle prime 4 partite dello scorso anno). E 4 di questi 5 gol sono stati colpi di testa, non proprio la specialità della casa, a dispetto della statura. Dei 33 gol segnati nelle due prime stagioni a Milano, solo 4 li aveva fatti di testa. Fra gli altri, il primo in assoluto (alla Fiorentina) e il primo anche nella scorsa stagione (al Genoa). Il primo di quest'anno (al Toro) è invece l'unico segnato con i piedi (ovviamente il destro). In Serie A, Thuram ha segnato 30 gol in 70 partite. In Bundesliga, per arrivare a 30 ne aveva giocate 94. Non era un bomber, oggi lo è diventato.