Alberto Nagel si è dimesso da amministratore delegato di Mediobanca: la sua decisione, attesa, è stata annunciata durante il cda di giovedì mattina in piazzetta Cuccia a Milano. Ad anticipare l'addio una lettera ai dipendenti, dove Nagel ha salutato citando Orazio: "Graecia capta ferum victorem cepit". Le dimissioni seguono l'Opas di Mps su Mediobanca. "Vi attendono ora nuove sfide che, ne sono certo, sarete pronti a superare stando uniti e preservando quella cultura e diversità che vi rendono unici. Così come sono certo che la nuova proprietà della banca non potrà prescindere dal valorizzare il vostro non comune patrimonio di professionalità" ha scritto Nagel.
Nella lettera di addio, Nagel ribadisce come sarebbe stato meglio un matrimonio nel risparmio gestito anziché l'acquisizione da parte di una banca commerciale e sottolinea come, in un momento in cui si parla del delisting di Mediobanca, "le banche quotate hanno molte più chance di crescere e di generare extra ritorni" quando presentano "un capitale diffuso" con una forte presenza di "investitori istituzionali".
Intanto, i top manager di Mediobanca continuano a vendere azioni. Prima delle dimissioni l'ormai ex amministratore delegato Nagel, secondo quanto emerge dagli internal dealing, ha ceduto un altro pacchetto da un milione di titoli incassando oltre 21 milioni di euro. Il dg Francesco Saverio Vinci, come già nei giorni scorsi, ha liquidato 400 mila azioni per 8,5 milioni di euro. Il presidente Renato Pagliaro ha, invece, venduto 100 mila azioni per oltre 2,1 milioni di euro.
Nel frattempo si è dimesso l'intero cda di Mediobanca eccetto il consigliere Sandro Panizza. Le dimissioni hanno efficacia dalla prossima assemblea che è stata convocata il 28 ottobre per rinnovare l'intero board. Lo si legge nella nota diffusa al termine della riunione. I consiglieri di amministrazione, "preso atto dell'esito dell'offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulla totalità delle azioni di Mediobanca e per favorire un'ordinata e tempestiva transizione attraverso il rinnovo dell'organo amministrativo, hanno rassegnato, con l'eccezione delcConsigliere Sandro Panizza, le dimissioni dalla carica, con efficacia dalla data della prossima assemblea" è scritto nel comunicato. Il cda, inoltre, "nel contesto del mutato assetto azionario e del differente quadro autorizzativo", ha deliberato di non dar corso all'ultima tranche del programma di acquisto e annullamento di azioni proprie incluso nel piano strategico ed annunciato lo scorso 31 luglio.
Il consiglio ha pertanto convocato l'assemblea ordinaria degli Azionisti per il giorno 28 ottobre 2025, per deliberare in merito a Bilancio al 30 giugno 2025; politiche di remunerazione e di incentivazione del personale del Gruppo 2025/2026; Piano annuale di Performance Shares; nomina del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2026-2028. La riunione odierna è servita anche per approvato il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno che rispecchiano quanto reso pubblico lo scorso 31 luglio: utile netto di 1.330,1 milioni per il Gruppo in crescita rispetto allo scorso anno (+4,5%) e 1.012,2 milioni per Mediobanca (-18,6%). Come anticipato lo scorso 31 luglio, all'assemblea degli azionisti verrà proposta l'assegnazione di un dividendo lordo unitario pari a 1,15 per azione che, tenuto conto dell'anticipo erogato a maggio ( 0,56) corrisponde a un saldo di 0,59 euro per azione che verrà messo in pagamento il 26 novembre prossimo con "record date" il 25 novembre e data stacco il 24 novembre. (ANSA).